PAOLO SOMMARIPA SOMMARI'
PIU' DI QUARANT'ANNI DI ARTE
pagliai con vecchia ruota. 2020
PAOLO SOMMARIPA; UN’ECCELLENZA ITALIANA
Di Manuela Mazzola
Paolo Sommaripa in arte Sommarì, si forma nel Liceo Artistico di via
di Ripetta a Roma, dal 1974 al 1978, durante il quale ha avuto il privilegio di
imparare da artisti come Bianchini Ulisse Gaetano Guelfo amico di Giorgio De
Chirico, la scultrice Nwarth Zarian e Mario Cimara
che è stato uno dei maestri dell'arte contemporanea fondando, nel
1950, assieme a Scipione, Mario Mafai, Antonietta Raphael e Mario Sironi la
scuola romana di pittura.
Sommaripa è un artista che spazia
provando diverse tecniche, prospettive e soggetti, arrivando poi a
rappresentare il mondo da un’ottica tutta sua, riempiendo lo spazio della tela
con un equilibrio ben preciso di colori misti. Le tele sono dinamiche, grazie
al movimento impresso dalla sua anima di pittore multiforme, che è sempre in
cerca di qualcosa di nuovo. Rappresenta il mondo e le sue miserie, a volte
dolorose, a volte gioiose, ma l’essenza dell’essere umano è sempre al centro
del suo universo. Gli elementi classici,
dominano la scena con busti di statue greco-romane, ma vi sono anche gli
elementi naturali come gli alberi, il mare, i paesaggi, in particolare i
fienili. Le sue opere ricordano quelle di
Giorgio De Chirico, esponente della pittura
metafisica, in cui predomina
l’immobilità e tutto sembra
essere cristallizzato in un istante senza tempo. De Chirico diceva: “Un’opera
d’arte per divenire immortale deve sempre superare i limiti dell’umano senza
preoccuparsi né del buon
senso né della logica.” Nelle opere di Sommarì,
invece, prevale la dinamicità dei nostri tempi, il movimento risalta
nonostante la normale fissità delle tele. Rappresenta le sue emozioni tra il
metafisico ed il surrealismo.
Danza nel buio. 2016
Nel
dipinto le statue sembra che siano colte nell’atto di ballare, ma con
l’improvvisa accensione di una
luce immaginaria si bloccano, i pagliai, che sembrano toccati dal vento e le
onde del mare increspate e dinamiche, in cui si nascondono i segreti
dell’artista. L’arlecchino che pensa, riflette sulla vita, con le spalle
appesantite dai problemi e che non trova più la voglia di ridere e far ridere.
L’artista sperimenta il mondo attraverso un sentiero lungo e tortuoso che è
tipico dell’arte. La commistione dell’ispirazione con i colori e la tecnica scelta
dona all’opera un effetto emozionante mescolato alla riflessione. Sommaripa
osservando la realtà intorno a lui, sperimenta l’astratto,
l’impressionismo, l’onirico, andando oltre ciò che è fisico e tangibile.
L’artista racconta: “Ogni volta che dipingo qualcosa è come se fosse la prima volta, mi meraviglio e mi emoziono”, continua dicendo: “L'artista che desideri rendere l'idea della profondità nel disegno di una figura, (siano i suoi gusti inclinati verso la tradizione o verso la modernità, da Michelangelo, a Leonardo, a Picasso) dovrebbe acquisire la pratica delle discipline sperimentate e tradizionali della resa illusionistica della profondità, prima di cercare di esagerarla, di distorcerla o di inventare nuovi modi di percepire la realtà. [ ...] Ho lasciato tante strade nella vita, ma non ho mai abbandonato il mio divertimento preferito: l'ARTE.” Un viaggio tra l’enigma ed il sogno, un volo tra ciò che è concreto e ciò che è astratto, l’immaginazione per essere uno e molteplice, per vivere molte vite, avendo i piedi ben saldi nel presente della vita, quella vera.
Una velata malinconia domina molti dei dipinti dell’artista da cui esce fuori l’anima del pittore, anch’essa velata dalla melanconia di un uomo che è in continua ricerca di se stesso e del senso, ma non della vita, poiché l’artista ha una famiglia solida e felice, ma la ricerca del senso delle cose che lo circondano e di un altrove
dell’anima e di una spiritualità che è parte integrante di qualsiasi essere
umano.
la mareggiata
In molti dipinti le teste
delle statue guardano in una direzione che è sempre diversa da colui che si
trova difronte, è una statua che rappresenta il periodo classico, quindi il
passato che è esistito, ma che non ha più motivo di essere. Il passato è sempre
presente, arricchisce l’animo dell’uomo, ma non è centrale e non fondamentale,
nella mente di Sommaripa c’è il futuro
sempre migliore e positivo, magari rappresentato da un mare leggermente mosso,
con colori tenui e delicati, illuminati da un sole che tramonta eppure delicato
come un’alba. Sembra che non vi sia un tempo preciso, ma piuttosto un ciclo non
ben definito tra alba e tramonto, tra l’inizio e la fine, colto in un istante
che sembra cristallizzato nell’eterno.
Leonardo. gessetti e pastelli
L’autoritratto eseguito da Leonardo Da
Vinci con la sanguigna, è stato rivisitato dal pittore con pastelli dai toni
caldi, lasciandogli l’espressione severa ed austera, ma donandogli una luce più
intesa, enigmatica, profonda, tipica della persona che non lascia in alcun modo
intendere quello che pensa o ha in animo di fare, misteriosa e profonda, come
spesso venne descritto il geniale Leonardo.
I pagliai e il monte Soratte, 2000
Altro soggetto che l’artista ama è
quello dei pagliai, ricordo dell’infanzia trascorsa a Mazzano Romano. I disegni eseguiti con pastelli acquerellati
vengono immersi nell’acqua, che lascia un effetto di dinamicità, come se
fossero ancora, nonostante il tempo trascorso, ancora accarezzati dal vento.
L’opera di Sommarì è una tessera che fa parte del grande puzzle dell’arte
italiana, grazie anche alla dinamicità che riesce a donare, all’equilibrio dei colori
e soprattutto grazie all’anima versatile, complessa e multiforme di questa
eccellenza italiana. Dietro alla ricerca c’è un vuoto da colmare che si
manifesta in un’inquietudine ed un malessere durante il lungo percorso che
l’artista intraprende nonostante le grandi difficoltà.La tensione verso un
altrove sempre più lontano, sempre più immaginario viene catturato dalle dita
dell’artista e trasformato dalle pennellate in pura arte.
Paolo Sommaripa Sommarì
Dal mensile di luglio 2020 POMEZIA-NOTIZIE
fondato da Domenico Defelice